Francesco Priolo

Il medico-poeta degli amatesi

Il medico Francesco Priolo nacque a Serrastretta (CZ) nel 1908. Nella sua vita, studiò presso il Seminario Vescovile di Nicastro (Lamezia Terme) e il Convitto Nazionale Galluppi di Catanzaro. Si laureò all’Università di Napoli e fu nominato medico condotto di Amato.

Nel 1948, sposò Fernanda D’Amico presso Pompei ed ebbe due figlie, Rosina e Ornella. Dal punto di vista della carriera politica, si iscrisse al P.R.I. e fu anche un Giudice Conciliatore.

Nel tempo libero, si dedicò molto alla poesia, sua grande passione. Tra le sue opere, la più importante è sicuramente “Rintocchi” che raccoglie 47 liriche, tra serenate e rintocchi dell’anima. Pubblicò anche libri di storia e di scienza.

Estasiato dalle sue doti letterarie, l’allora sindaco di Amato lo autorizzò a tenere il discorso nell’inaugurazione della targa all’insigne letterato amatese Michele Torcia (che si trova in Piazza F. Caligiuri).

Morì giovane, nel 1955 a soli 47 anni a Catanzaro, dopo aver contratto l’epatite curando alcuni pazienti affetti da tale malattia.

In sua memoria nella piazza cittadina è presente un suo busto bronzeo, in segno di riconoscenza e gratitudine da parte della popolazione amatese.

Alcune Poesie

“Sogni e Passioni” – Tratta da “Rintocchi”

Ho riveduto infin, dopo anni ed anni,

il luogo dove emisi il primo grido,

dove ebbi prime gioie e primi affanni.

Sono tornato in braccio ai genitori

E alle sorelle, in seno al natio nido,

e grande era il contento in tutti i cori.

Non so perché rimasto lungamente

Ero dai miei e da mia casa assente,

ma godere potei in quel ritorno.

Dolcezza non goduta nessun giorno,

ché immensa gioia oppur tormento esiste

allora in noi, per sogno lieto o triste.

Spiegazione e maggiori dettagli nel libro “Amato tra galantuomini e briganti” di Antonio Bressi.

Alcuni versi da “Rintocchi”

Il tuo lavoro lascia e con me vieni

Per verde viale o bimba del mio cuore

Dammi la mano, la mia mano tieni,

e tante ti dirò cose d’amore.